20 Settembre 2017
VARESOTTO: FATTORIE OSTAGGIO DEI PICCIONI. IL 10% DEI DANNI DA FAUNA SELVATICA È LORO

Planano su campi e stalle, disseminando danni in lungo e in largo nel Varesotto. E se in città i piccioni sporcano piazze e rovinano monumenti con il loro guano acido, in campagna — racconta la Coldiretti provinciale — puntano alle mangiatoie degli animali e ai raccolti di cereali, danneggiando le colture di riso, mais, frumento, orzo, soia e girasole. Il problema conclamato, visto che i danni da piccione, nel nostro territorio, superano il 10% del totale da fauna selvatica, nonostante l’escalation numerica registrata negli ultimi anni delle devastazioni dei cinghiali, ricorda l’associazione degli agricoltori. «Sia nelle campagne che nelle città, il problema che si pone è quello di un contenimento delle popolazioni — spiega Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese che si rileva sempre complicato e quasi mai efficace. L’emergenza è anche di carattere sanitario, visto che il guano di tali volatili non solo è responsabile di danni da corrosione, ma i luoghi dove trovano riparo popolano di agenti patogeni e parassiti derivanti dai detriti organici. I batteri si espandono nell'aria e giungono nei luoghi pubblici e nelle aziende, contaminando oggetti e persino il cibo».
In tutta la regione — prosegue Coldiretti — i danni a campi e stalle, provocati dai piccioni, sono arrivati a quota 6 milioni di euro dal 2004 a oggi, e non sembrano diminuire. «Vivo, ormai da due anni una situazione insostenibileracconta l’imprenditore agricolo di Carnago, Giorgio Cogo, 36 anni —, visto che i piccioni tengono “in ostaggio” la mia fattoria. Non riusciamo a dare da mangiare agli animali, senza ritrovarci sommersi dai volatili: la stalla è lunga una cinquantina di metri e, quando metto giù il mangime per le 110 mucche che ho, arriva l’orda. Tanto che la stalla diventa interamente grigia: il colore delle penne dei piccioni. Inoltre, nell’ultimo periodo, 4 dei nostri capi hanno avuto un aborto perché si erano ammalati, e i principali indiziati sono proprio i colombi». A fargli eco, Giacomo Sala, allevatore quarantaduenne di Lonate Ceppino: «I piccioni ci sono e danno fastidio: ogni giorno arrivano puntuali in corsia quando diamo la miscelata agli animali, e rubano il cibo. Inoltre, assieme ai corvi, volano sui campi di mais e cereali per nutrirsi, dandoci non pochi grattacapi».

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