14 Giugno 2012
Varese, venerdì (imprevista) riedizione dell’iniziativa “Grana della Solidarietà”

“Trovare nuove disponibilità di formaggio Grana dei caseifici terremotati non è stato facile. Ma non potevamo deludere gli oltre 350 cittadini che, domenica scorsa, non avevano potuto acquistarlo poiché esaurito in poche ore. E così, eccoci a ripetere, questa settimana, l’iniziativa”.
Alla fine, come annuncia il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori il “Grana della Solidarietà” tornerà in città venerdì prossimo: non più in centro ma, questa volta, al Mercato di Campagna Amica che, come sempre, si tiene in piazza De Gasperi, di fronte allo stadio di Masnago.

“La disponibilità di formaggio, alla fine, sarà anche superiore rispetto a domenica scorsa: sono in arrivo, infatti, due tonnellate di “Grana della Solidarietà” con cui speriamo di accontentare tutti: sia chi lo ha “prenotato” domenica, sia i cittadini che vorranno acquistarlo approfittando di una visita al nostro Mercato di Campagna Amica” aggiunge il direttore Francesco Renzoni, confermando anche che “il prezzo resterà invariato, di 11 euro al pezzo: il ricavato, anche questa volta, sarà interamente destinato ad aiutare i caseifici colpiti dal sisma nella Bassa Lombardia e, in particolare, nel Mantovano”.

“Come già abbiamo avuto modo di sottolineare, l’iniziativa di domenica scorsa ha avuto una straordinaria eco: il nostro ringraziamento va i cittadini in primis ma anche ai giornali e alle tv del nostro territorio, che hanno contribuito a diffondere la notizia dell’evento e a richiamare un gran numero di persone all’iniziativa” chiosano Fiori e Renzoni.
“Proprio ai media rinnoviamo la richiesta di sostenerci anche per questa seconda, imprevista edizione del “Grana della Solidarietà”, nella speranza di poter ripetere il successo di domenica”.
Il gesto d’aiuto dei consumatori varesini permetterà a Coldiretti di offrire un aiuto concreto ad un sistema agricolo che è stato messo in ginocchio dal terremoto: nelle zone colpite dal sisma il bilancio provvisorio tracciato dall’organizzazione agricola è di settemila aziende agricole colpite delle quali circa duemila gravemente danneggiate, distrutte o da ricostruire per adeguarle alle nuove norme antisimiche.
I danni ammontano a 705 milioni di euro, dei quali circa 400 milioni provocati alle strutture agricole (fienili, stalle, magazzini), 70 milioni necessari per garantire la sicurezza al territorio riportando alla normalità gli impianti idrovori, irrigui, di scolo e di irrigazione fortemente lesionati.
Con una stima di 150 milioni di euro di danni il sistema del Parmigiano Reggiano è in cima alla triste classifica dei prodotti più danneggiati dal sisma seguito da vicino dal Grana Padano che accusa un colpo da 70 milioni di euro e dall’aceto balsamico che conta perdite per 15 milioni di euro. Complessivamente sono a rischio anche 8mila posti di lavoro nel comparto agroalimentare.

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