19 Febbraio 2013
ELEZIONI, IERI A VILLE PONTI L’INCONTRO E I CANDIDATI ALLE AMMINISTRATIVE REGIONALI

Coldiretti non fa sconti “e impegna tutti i candidati che alle prossime elezioni ad agire su temi concreti, facendo seguire i fatti alle promesse”.
Lo dice il presidente della federazione provinciale Fernando Fiori, a chiusura dell'incontro che ieri sera (18 febbraio), presso il Cenro Congressi Ville Ponti, ha riunito nove candidati alle ormai imminenti elezioni amministrative regionali.
La platea era composta dalla dirigenza Coldiretti del territorio prealpino, ovvero dai 31 presidenti e vicepresidenti delle sezioni del Varesotto.
Una lunga riunione, che si è conclusa poco prima di mezzanotte e che ha dato modo di affrontare diverse tematiche che interessano il settore primario nel comprensorio locale e, più in generale, gli argomenti di maggior peso per lo sviluppo dell’agricoltura.

“Partiamo dal territorio con uno sguardo allo scenario politico generale” dice Fiori iniziando a sottoporre i temi più attuali e determinanti per il futuro delle imprese: “A colpire duro è peso della burocrazia, ma anche la crescente sottrazione del suolo agricolo in una provincia estremamente urbanizzata come la nostra.
L'agricoltura va invece tutelata e, con essa, il patrimonio agroalimentare tipico, da promuovere nella giusta misura valorizzando la filiera corta. E poi c'è il complesso capitolo della Pac e i rapporti con la Comunità Europea”.

Concetti ribaditi dal direttore di Coldiretti Varese, Francesco Renzoni, ieri anche nel ruolo di moderatore dell'incontro: «Le questioni in campo sono diverse e penalizzano un settore che da molti anni lavora e garantisce qualità. Il primo problema è quello della redditività delle imprese, oggi penalizzate da una filiera troppo lunga e dispersiva: a ciò si assomma una burocrazia che schiaccia le aziende agricoli e costringe i loro titolari a trascorre più tempo in ufficio che non al lavoro nei campi.
La necessità di semplificare è fondamentale: e badate, non servono ministri od assessori della semplificazione, serve solo buonsenso».

Presenti nove esponenti politici: Alessio Nicoletti (Fare per fermare il declino), Emanuele Monti (Lega Nord), Valerio Montonati (Movimento 5 Stelle), Jimmy Pasin (Partito Democratico), Raffaele Cattaneo (Popolo delle Libertà), Paolo Sartorio (Unione di Centro), Marco Colombo (Centro Popolare Lombardo), Alessandro Milani (Italia dei Valori) e Luigi Roi (Fratelli d’Italia).
Tutti hanno avuto modo di esprimere la propria linea e i propri obiettivi per la tutela dell’agricoltura della provincia di Varese, con interventi precisi e mirati.

All'inizio, Roi ha rimarcato il problema della tutela del suolo agricolo, “una risorsa purtroppo non infinita: anche negli ultimi anni sono state erose fette importanti del territorio”.
Per Colombo “una Regione deve saper coordinare le eccellenze. Coordinare significa mettere in grado le imprese agricole di lavorare. Occorre preservare il suolo agricolo, promuovere il made in Italy e il made in Lombardia e bloccare il fenomeno dell'Italian sounding. Perchè prodotti dell'agroalimentare italiano sono i migliori”.
Sartorio ha parlato dell'a sua esperienza di assessore in comunità montana, rimarcando come “l'agricoltore sia un custode insostituibile del territorio e del paesaggio, nonché uno dei principali soggetti da cui passa il rilancio del turismo”. E circa la sottrazione del suolo agricolo: “Gli indennizzi non bastano, va data agli agricoltori la possibilità di recuperare il terreno perso in un raggio di vicinanza oggettiva”.
Monti sottolinea come “l'agricoltura e l'imprenditorialità lombarda siano la vera locomotiva d'Italia e d'Europa. C'è troppa burocrazia nel mondo dell'agricoltura: bisogna lavorare, non passare il tempo a fare code in ufficio. Più tecnologia e più ricerca: le aziende di successo di oggi hanno avuto la possibilità di investire in questi due campi. Anche le imprese agricole devono avere accesso a tecnologia e ricerca”.
Cattaneo: “Coldiretti rappresenta il 70% della produzione agricola lombarda, che è la prima regione agricola d'Italia. Ci tenevo a essere qui. Mentre in Lombardia si sono perse 10.000 imprese agricole negli ultimi 10 anni, in provincia di Varese esse sono cresciute di 300 unità. E' un'agricoltura che va valorizzata: occorre un diverso approccio fiscale che burocratico per le imprese”.
Anche Pasini condivide la necessità di “preservare il territorio agricolo: prima di realizzare le grandi infrastrutture bisogna pensare e ponderare bene quanto esse servano in realtà. Troppe volte non lo si è fatto, e ci ritroviamo con un consumo di suolo in Lombardia che, ormai da anni, è eccessivo”.
Montonati: “L'agricoltura è un asse fondamentale per ogni Paese. In particolare del nostro, dato che deteniamo i primati di bontà e tipicità: dobbiamo dire in Europa che noi tuteleremo, difenderemo la nostra agricoltura ad ogni costo”.
Nicoletti guarda anche ad un esame del passato: “Vorrei che il ragionamento partisse dalla verifica del lavoro svolto da chi aveva ruoli precedenti. Stiamo attenti alle promesse da campagna elettorale”.
Parla poi dei Piani di sviluppo “che non vanno calati dall'alto, ma predisposti a seguito di un dialogo con le imprese, in modo che possano rispondere alle loro istanze e dalla presa di coscienza dei bisogni del settore”.
Milani riconosce l'importanza dell'attività agricola “che deve diventare un riferimento e una priorità per chi sta facendo politica: chi sarà eletto dovrà rapportarsi con il territorio, parlare con il territorio e capire il territorio.
Occorre investire sulla qualità, su un made in Italy importante ed inimitabile, che ha caratteristiche di unicità. E non dimentichiamoci dei giovani, che mai come oggi in agricoltura possono e debbono essere una risorsa”.

Coldiretti ha ribadito la centralità del documento “L’Italia che vogliamo in dieci punti” presentato per la prima volta al Forum di Cernobbio lo scorso ottobre e che è stato consegnato e presentato ai candidati.
Al termine dell’incontro, il presidente Fiori ha esortato i politici presenti «a mantenere in ogni caso un confronto costante con la rappresentanza agricola anche ad elezioni avvenute, confermando nei fatti l’annunciata disponibilità ad un dialogo continuo».
Coldiretti aveva annunciato già da settimane la disponibilità “a dialogare con chi ha a cuore il futuro dell’agricoltura varesina”: ora, chiunque sia il vincitore, si attendono i fatti e i riscontri concreti.

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