“L’approvazione in prima lettura alla Camera del disegno di legge contro il consumo del suolo indica che un cambiamento di rotta è in atto. Positivo. E positivi i riflessi che si potranno avere in provincia di Varese, una delle più colpite dalla cementificazione delle aree agricole a livello nazionale”.
Lo sottolineano il presidente e il direttore di Coldiretti Varese, Fernando Fiori e Raffaello Betti, nell’auspicare che “il dibattito politico in atto sul piano locale, anche alla vigilia delle elezioni nella città capoluogo, si orienti a garantire attenzione alla tutela del suolo agricolo, in un’ottica di città sostenibile e che sappia camminare insieme all’agricoltura dei suoi territori, vista come risorsa e non come corpo a sè”.
I dati elaborati dall’Istat e riferiti al 2012 rilevano – e ciò è davvero preoccupante – come la provincia di Varese sia al quarto posto tra quelle più cementificate d’Italia, preceduta solamente dalle aree di Monza-Brianza (prima posizione), contigua all’area metropolitana di Milano (terza posizione) e della provincia di Napoli (seconda posizione).
Il provvedimento affronta il tema della priorità del riuso, delineando una procedura articolata in più fasi, con competenze del Governo e delle Regioni. Viene introdotta e disciplinata la fattispecie urbanistica dei compendi agricoli neorurali, per cui le regioni e i comuni possono qualificare, nei propri strumenti urbanistici, alcuni fabbricati come compendi agricoli neorurali, al fine di farne oggetto di recupero e di riqualificazione, conferendogli, accanto alla prevalente destinazione agricola, altre destinazioni quali servizi turistico-ricettivi, ludico-ricreativi, servizi dedicati all'istruzione. Si prevedono misure di incentivazione per i comuni e per i privati che realizzano il recupero di suoli agricoli, anche per prevenire il dissesto idrogeologico ed il degrado dei paesaggi rurali.
Si specifica che i proventi dei titoli abitativi, i cosiddetti oneri di costruzione, devono essere destinati alla realizzazione e alla manutenzione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, a interventi di risanamento degli edifici, soprattutto nei centri storici, a interventi di demolizione di fabbricati abusivi, alla realizzazione di aree verdi, alla tutela del paesaggio e dell'ambiente.
Positivo il commento di Coldiretti Varese che ricorda come “per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, occorre difendere il proprio patrimonio rurale e la disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola”.
La stessa Lombardia soffoca sempre più tra strade, case e capannoni. In cinquant'anni il suolo urbanizzato è aumentato del 235%. Una colata di cemento che dagli Anni Cinquanta ha continuato a ingrandirsi rubando suolo agricolo e naturale, facendo strage di fiori e animali e mettendo a rischio la stabilità idrogeologica del territorio. Una situazione che è destinata a peggiorare complice la costruzione di nuove arterie autostradali. Pedemontana, Teem e si mangeranno oltre 4 mila ettari di suolo, coinvolgendo alcuni dei territori più urbanizzati della regione, da Varese a Como, a Milano, Bergamo, Brescia e Monza e Lodi.
Nelle province di a Varese e Como, in particolare, negli ultimi otto anni si è registrata una diminuzione di terre agricole compresa tra il 4% e il 5%.