Ricordiamo che a partire dal 01 gennaio 2012 entreranno in vigore nuove norme relative all’allevamento delle galline ovaiole.
In particolare le direttive comunitarie e il decreto legislativo nazionale di recepimento di tali direttive stabiliscono che l’allevamento delle galline ovaiole non possa più essere effettuato nelle gabbie convenzionali non arricchite, ma debba essere invece praticato in gabbie modificate arricchite con nido, posatoi, bagno di sabbia, taglio unghie; in tali gabbie la densità minima deve essere di 750 centimetri quadrati di superficie per ogni gallina ovaiola di cui 600 centimetri quadrati di superficie utilizzabile e 150 centimetri quadrati per accessori.
E’ inoltre possibile praticare l’allevamento di galline ovaiole con sistemi alternativi (a terra, all’aperto, in aviario).
Si informa inoltre che il Ministero della salute ha confermato mediante una recente nota che i Servizi Veterinari delle ASL applicheranno, senza deroghe, nei confronti degli allevatori che non si saranno adeguati alla normativa, le sanzioni amministrative previste.
La questione che però desta maggiore preoccupazione è quella legata alla commercializzazione delle uova in caso di mancato adeguamento alle norme: secondo la Commissione Europea le uova provenienti da allevamenti non in linea con i requisiti imposti dovranno essere commercializzate unicamente sul territorio nazionale di produzione, con possibile divieto di uso alimentare diretto delle uova che potrebbero così essere utilizzate solo per uso industriale.

Si evidenzia infine che le normative sopra ricordate non si applicano per allevamenti con meno di 350 galline ovaiole e per allevamenti con galline ovaiole riproduttrici.