– In tutta la regione scatta oggi il piano “salva stalle” previsto per gli allevamenti lombardi che non saranno più coperti da contratti per il ritiro del latte, dopo la scadenza del patto di Natale sul prezzo.
Il piano, ideato da Regione, Coldiretti Lombardia e cooperativa Virgilio di Mantova, prevede che quest’ultima, nei prossimi tre mesi, assorba circa 90mila quintali di latte in esubero rispetto al collocato e li trasformi in UHT (a lunga conservazione) da destinare al mercato e alla reti di intervento sociale della Regione Lombardia.
Coldiretti Varese rafforza l’impegno grazie all’intesa raggiunta con la Cooperativa Agricola Latte Varese che da oggi ritira il latte di diverse imprese (sinora non conferenti alla stessa) proseguendo nella meritoria azione di valorizzare il latte del territorio: “Un esempio di sistema che funziona, un gesto importante per tutelare il futuro di un settore chiave come il lattiero-caseario prealpino” evidenziano il presidente e il direttore di Coldiretti Varese. Fernando Fiori e Raffaello Betti
“Si tratta di un’esperienza pilota che può essere un buon punto di partenza per un ragionamento più ampio sia dal punto di vista geografico che di quello delle realtà coinvolte”.
L’obiettivo – spiega Coldiretti Varese – è mettere al sicuro un settore messo a rischio dal crollo del prezzo del latte alla stalla sotto i 36 centesimi al litro: “Negli ultimi 11 anni in provincia di Varese ha chiuso oltre un allevamento su tre (-35,3%, da 153 del 2004 a 99 del 2015 )”.
Il ‘piano’ attivato su base regionale – spiega Coldiretti Lombardia – persegue il fine di tutelare un sistema che produce il 40% del latte italiano, dove lavorano direttamente almeno 15 mila persone. Negli allevamenti la situazione è precipitata a un anno esatto dalla fine delle quote, che coincide con la scadenza dei contratti che ha scatenato una nuova guerra del latte.
Di fronte ad una crisi senza precedenti, gli allevatori si sono dati appuntamento sabato 2 aprile 2016, dalle 9,00 di mattina in Via Trento 4, di fronte al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, a Udine in Friuli che è la porta di ingresso in Italia di centinaia di milioni di chili di latte stranieri, anche come trasformati e semilavorati industriali, che vengono spacciati con l’inganno come Made in Italy.
Ci sarà anche la pronipote della mucca “Onestina”, simbolo della battaglia per il made in Italy degli allevatori che chiedono di continuare a mungere con un prezzo giusto ed onesto. Nell’occasione sarà presentato il Dossier “Quote latte, un anno dopo” che fotografa la difficile situazione della fattoria Italia ma saranno anche smascherati gli inganni di cagliate e polveri che passano i confini per diventare mozzarelle e formaggi italiani, illustrate le ultime novità in arrivo dall’Unione Europea e offerti consigli per acquisti consapevoli.