14 Ottobre 2014
A VARESE IL 23% DELLE IMPRESE AGRICOLE E’ ‘AL FEMMINILE’, CONIUGANDO TRADIZIONE, INNOVAZIONE E MULTIFUNZIONALITÀ

Sfiorano le 400 unità le imprese agricole condotte dalle donne nella provincia prealpina, con un’ottima rappresentanza delle ‘quote rosa’ rispetto al totale dell’imprenditoria nel settore primario: ben il 23%.
Lo rileva Coldiretti Varese in occasione dei 60 anni di Donne Impresa Coldiretti, celebrato a Roma nei giorni scorsi: con Varese, le percentuali di rappresentanza più significative si registrano nelle altre province del settentrione lombardo, ovvero Como (24,8%), Lecco (26,2%) e Sondrio (38,5%).

“Nel comprensorio prealpino l’imprenditoria agricola femminile è sinonimo di innovazione, successo e socialità: un patrimonio di conoscenza e impegno prezioso e che il futuro andrà sempre più a sviluppare” sottolineano Fernando Fiori e Francesco Renzoni, presidente e direttore della Coldiretti provinciale.

La presenza innovativa delle donne è infatti più diffusa nelle attività connesse a quella agricola come la trasformazione dei prodotti, il settore dell'agribenessere, le fattorie sociali, il recupero di antiche varietà, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy fino al protagonismo delle donne nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica e negli agriturismi. Una ‘multifunzionalità’, che caratterizza le aziende agricole condotte da donne e che si traduce in una lungimiranza in grado di generare occupazione, proprio perchè sviluppa attività particolari che si affiancano a quella principale: “In provincia di Varese le nuove ‘capitane d’impresa’ sanno coniugare tradizione e innovazione, aprire al turismo gli orizzonti dell’agricoltura e continuare la memoria di lavorazioni di successo nei diversi ambiti produttivi, dal miele, all’ortofrutta, al comparto lattiero caseario”.
Dopo quello del commercio – ribadisce l’organizzazione agricola – in Italia il settore agricolo è quello in cui la presenza femminile è maggiore tra le diverse attività economiche.
L’ingresso progressivo delle donne nell’agricoltura è stato favorito dagli effetti della legge di Orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001), fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali
Dall’analisi di Coldiretti Donne Impresa sui dati Unioncamere relativi al secondo trimestre del 2014, l’ingresso progressivo delle donne nell’agricoltura è stato favorito dagli effetti della legge di orientamento (la numero 228 del 18 maggio 2001) fortemente sostenuta dalla Coldiretti, che ha di fatto rivoluzionato l’attività d’impresa nelle campagne italiane aprendo nuove opportunità occupazionali.
Sono salite a 220.079 le imprese agricole guidate da donne in Italia, e la crescita è costante in provincia di Varese e, più in generale, in Lombardia.
La presenza rosa sui campi, secondo gli ultimi dati della Camera di Commercio di Milano, pesa per il 22% sul totale delle aziende lombarde del settore.
Si tratta di oltre 3 punti in più rispetto a quel 18,6% che rappresenta l’incidenza femminile sul totale delle aziende di tutti i settori.

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