13 Giugno 2017
Varese a secco: -30% di pioggia in 4 anni. «A rischio frutta, ortaggi e formaggi»

Varese sempre più a secco. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti provinciale su dati Ucea, che stima come negli ultimi 4 anni, sotto il Sacro Monte, le precipitazioni siano calate del 30,4%. «Dati che non possono far altro che destare preoccupazione, questi — spiega il Presidente della Coldiretti Varese Fernando Fiori —. Negli ultimi anni si registra un vero e proprio problema siccità che ha colpito anche i nostri territori, notoriamente tra i più piovosi d’Italia. I danni recati all’agricoltura da questa mancanza di acqua si sono fatti sentire già negli anni passati, e se la situazione non dovesse migliorare potrebbe replicarsi anche quest’estate, mettendo così a rischio la produzione di ortaggi e di frutta, ma quella di fieno per l’alimentazione degli animali per la produzione di latte per i grandi formaggi tipici del territorio come il Gorgonzola, prodotto anche qui da noi. Un’altro problema di questo clima tropicalizzato è dato dall’arrivo degli acquazzoni con forti grandinate tra un periodo di siccità e l’altro, che causano altri danni».
Nel varesotto il livello di piogge è infatti passato dai 1001,8 millimetri caduti nel 2013, ai 696,9 del 2016, con un picco negativo registrato nel 2015 di 644,0 millimetri. «Il problema della siccitàcontinua il Presidente Fiorici deve spingere a ragionare anche su altri temi connessi, come quello del prezzo dell’acqua potabile per le aziende agricole che, qui da noi, è equiparato all’uso urbano. E che forse, sarebbe giusto rivedere»
La situazione delle nostre zone — racconta Coldiretti — ricalca quella del Paese, che sta vivendo la primavera più asciutta dal 1800. L’allarme siccità degli ultimi giorni, in Italia, vede nelle città e nelle campagne un livello di precipitazioni inferiori di quasi del 50% rispetto al periodo di riferimento, arrivato dopo un inverno particolarmente asciutto con un deficit idrico del 48%. Gli agricoltori sono già impegnati a fare la propria parte – sottolinea Coldiretti – per promuovere l'uso razionale dell'acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l'innovazione con colture meno idro-esigenti. Ma – continua Coldiretti – non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio e la competitività dell’intero settore alimentare. Di fronte alla tropicalizzazione del clima – sostiene Coldiretti – se vogliamo continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, dobbiamo organizzarci per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi con interventi strutturali che non possono essere più rimandati. Occorrono – conclude Coldiretti – interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, creando bacini aziendali e utilizzando le ex cave e le casse di espansione dei fiumi per raccogliere acqua.

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