Dopo ore di braccio di ferro sulle quotazioni da raggiungere (che poi fanno da punto di riferimento per tutto il nord Italia) ieri sera gli allevatori e gli industriali si sono lasciati senza un accordo e senza una data per un’eventuale ripresa del confronto.
“Le posizioni sono rimaste troppo distanti – spiega Nino Andena, Presidente della Coldiretti Lombardia – gli industriali hanno tentato di farci accettare condizioni ridicole rispetto alla situazione di mercato che negli ultimi 6 mesi non ha fatto altro che migliorare.
A questo punto valuteremo tutte le iniziative da mettere in campo al fianco dei nostri allevatori e delle cooperative per difendere il prodotto, la qualità, la filiera italiana del latte, l’origine e di conseguenza tutti i consumatori del nostro Paese”.
Vista la situazione, conclude Andena “i nostri soci si possono considerare liberi anche di cambiare la destinazione del loro latte e di portarlo dove vengono applicate le condizioni migliori dettate dal mercato”.
Nei prossimi giorni a Milano la Coldiretti riunirà i propri vertici provinciali e regionali per un confronto con gli allevatori e le cooperative del latte sulle azioni da intraprendere a difesa del Made in Italy e di tutto la filiera.
“Ci hanno proposto condizioni inaccettabili soprattutto dopo che in questi mesi gli industriali stanno rimpolpando i loro bilanci sulle spalle di noi allevatori e dei consumatori visto che le quotazioni del grana, del burro e degli altri prodotti caseari hanno il vento a favore ormai da tempo, mentre il prezzo del latte è fermo da gennaio e non copre affatto i costi di produzione. Le stalle stanno lavorando in perdita e molte sono costrette a chiudere” evidenzia Coldiretti.
“A questo punto viene il legittimo dubbio se ci sia effettivamente la volontà di valorizzare il latte italiano o se invece il vero obiettivo sia di speculare continuando a importare prodotti dall’estero come è successo con il recente scandalo delle mozzarelle blu dalla Germania”.
1 Luglio 2010
Prezzo del latte, rotte le trattative